Lettera a quei pronipoti che non conoscerò mai, e che non conosceranno me

Sto vivendo una bella vita, libera e felice. Ma non so a chi raccontarla, perché agli occhi dei miei contemporanei non vi è nulla di speciale, non diversa dalla loro.

Vorrei raccontarla a voi pronipoti del futuro che non conoscerò mai, che sicuramente vivrete una vita molto diversa dalla mia in un mondo che difficilmente posso immaginare.

Vi voglio raccontare la mia libertà perché sono sicuro che sarà diversa dalla vostra libertà. 

Io sono libero perché posso uscire di casa quando voglio ed andare dove voglio. Posso viaggiare e visitare ogni angolo del pianeta quando voglio, posso scegliere quanti soldi guadagnare e come spenderli, posso scegliere che lavoro fare e se farlo per davvero o fare finta sperando di non essere beccato. Posso scegliere per chi votare per rappresentare al meglio le mie idee. Posso scegliere chi frequentare, quanti amici avere e dove vivere. Posso scegliere cosa voglio imparare come mia prossima passione. Posso scegliere che cibo mangiare nel ristorante che voglio. Posso scegliere cosa voglio fare quasi ogni giorno. 

Di questi tempi sono considerato fortunato perché ho più libertà di tanti altri. Non solo sono nato nel lato giusto del pianeta, ma anche rispetto al mio paese d’origine ho comunque più libertà di tante altre persone. 

Questa lista di semplici cose basta per categorizzarmi tra le persone più libere e fortunate dei miei tempi.

Eppure sono sicuro che ai vostri occhi tutto questo avrà un sapore diverso, non vi limiterete solo a vederci una situazione fortunata.

Non posso immaginare ne comprendere come il mondo cambierà dopo la mia morte, ma posso esser sicuro che cambierà. 

Di questi tempi ci spaventa il cambiamento climatico. Ci spaventa il non essere in grado di prevedere come andrà. A voi potrebbe far ridere o far piangere ripensare a questi nostri giorni, non mi è possibile prevederlo.

Ci stiamo accorgendo che il sistema messo in piedi negli ultimi secoli sta iniziando a dare segni di obsolescenza.

Diventa evidente che non saranno più i confini territoriali degli stati a dividerci in gruppi.

Il sistema politico di rappresentanza che abbiamo messo in piedi secoli fa per velocizzare il processo decisionale ci sta ora rallentando a morte. È evidente quanto le leggi emanate dai parlamenti non riescano a stare dietro al cambiamento del mondo. Le aziende la fanno sempre più da padrone senza quasi nemmeno farlo apposta. Abbiamo deciso che la verità suprema della legge la crea un organo preciso dello stato, ma se questo organo diventa talmente lento rispetto al progresso del mondo da risultare immobile, le aziende si trovano involontariamente a pascolare in una prateria senza recinti e senza regole. 

È facile immaginare che con l’avanzamento tecnologico e la sempre più diffusa connessione tra gli individui, in futuro il processo decisionale possa essere decentralizzato come mai prima di allora, per realizzare  una finalmente reale (ed ai miei occhi attuale spaventosa) democrazia. 

Chiedere il parere a tutti i singoli individui interessati costerà infinitamente meno tempo e denaro che mettere in piedi campagne eleggere rappresentanti.

Io sono libero di fare tutte le cose che di questi tempi sono pane per i denti del mio libero arbitrio, ma non sono libero di fare tutte le scelte che vi troverete a fare voi in futuro per vivere la vostra futura vita quotidiana, allo stesso modo di come non sono libero di scegliere se voglio dormire in una caverna più grande ma più umida di notte invece di quella piccola ma più calda.

Non sono libero di votare direttamente cosa voglio ad ogni legge proposta in parlamento, non sono libero di non morire di tumore se la malattia è troppo diffusa, non sono libero di imparare tutto ciò che vorrei nell’arco di una sola vita, non sono libero di mettere piede su un altro corpo celeste, non sono libero di sapere in anticipo le conseguenze delle mie scelte. Non sono libero di vedere il mondo come sarà domani. Non sono libero di cambiare il mondo come vorrei che fosse.

Io purtroppo non posso sapere che faccia avrà la vostra libertà, ma forse voi potete imparare qualcosa dalla mia. 

Le possibilità saranno diverse e diversi saranno quindi i vostri valori. 

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