Da quando ebbi quel pensiero sul non aiutare gli altri per il loro bene ci penso tutti i giorni cercando di evolverlo e comprenderlo fino in fondo.
Sono sempre più convinto che sia corretto, e questa nuova visione mi porta (finalmente) a dar meno peso al punto di vista degli altri.
Ognuno ha la propria testa e il proprio bagaglio di vita vissuta. Per quanto io possa esser loro legato, rimane completamente indipendente dal mio.
Questo mi ha portato (purtroppo) ad un rovescio della medaglia non indifferente, sta cambiando la mia visione (e illusione) sull’amore.
Se quest’idea è corretta, mi cade uno dei significati principali che ha per me amare una ragazza. Per me amare significava farsi in 4 per lei, aiutarla con tutto me stesso per farla stare meglio, condizionare positivamente la sua vita, prendendomi carico se necessario di parte delle sue fatiche.
Adoro guardare negli occhi la ragazza che amo e vedere contemporaneamente la bambina che era e la donna che diventerà, ed aiutarla in questo percorso facendola sentire al sicuro insieme a me.
Ora mi accorgo che sentirsi al sicuro con un’altra persona è una contraddizione, perchè se ti senti al sicuro con lei hai inevitabilmente paura di perderla, sentendoti non al sicuro da solo.
Se due persone possono solo accompagnarsi nella propria crescita senza farla davvero insieme quasi come lungo un’unica strada, mi cade parecchio l’amore per come l’ho inteso io fino ad ora.
Mi sembra di dover essere meno legato all’altra persona per evitarle sofferenze, per il suo bene.